20 ottobre 2004


 

 

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OLIMPIADI 2008: LE NUOVE CLASSI OLIMPICHE

TAVOLA MISTRAL SI, MISTRAL NO.
LASCERANNO IL WINDSURF ALLE OLIMPIADI?


Aperto il dibattito sulle modifiche alle classi olimpiche in vista di Pechino 2008. La 44esima edizione del Salone Nautico di Genova ha fatto da cornice per presentare a giornalisti e addetti ai lavori l'attuale situazione del processo che definirà quali classi olimpiche prenderanno parte ai prossimi Giochi Olimpici cinesi.
Per quanto riguarda il Windsurf rappresentato da due classi sulle undici in totale è probabile l'esclusione della vecchia classe Mistral, che cambia nome e produttore, ma resta con la stessa tavola One Design, mentre sono in corso test su altre alternative. La preoccupazione che una scelta errata possa portare all’auto esclusione dai Giochi favorendo chi già prima di Atene aveva proposto di eliminare il Windsurf dalle Olimpiadi. 
 

di Kristian Guttadauro

20 ottobre - Le Olimpiadi di Atene sono già alle spalle, ma il mondo della vela azzurra, e non solo, è già proiettato con la mente a Pechino 2008, al nuovo quadriennio olimpico, alle eventuali modifiche che toccheranno le attuali classi olimpiche.

Quello che sembra già sicuro è che saranno sempre 400 gli atleti partecipanti ai Giochi per quanto riguarda le discipline veliche e questo sembra almeno oggi un assunto già definitivo.
Resta da vedere cosa cambierà tra le classi, che suggerimenti verranno accolti, quali modifiche saranno realmente apportate durante il Consiglio ISAF che si terrà a Copenaghen dal 13 al 14 novembre.

E per valutare lo stato attuale dei lavori in corso in seno alla Federazione Mondiale della Vela oltre che nei dibattiti nazionali, il presidente FIV Sergio Gaibisso e Nuccia Novi Ceppelini, vice presidente ISAF, insieme con Vinci Pottino, vice presidente IWCO (International Windsurfing Class Organization) ed i segretari delle varie classi hanno scelto la vetrina offerta dal Salone Nautico di Genova per illustrare a giornalisti e addetti ai lavori la situazione riguardante le classi ammesse ai Giochi di Pechino.
Una scelta che dipenderà dalla diffusione delle imbarcazioni e della distribuzione dei mezzi tra i praticanti in tutto il mondo. 

Le candidature delle classi desiderose di essere ammesse fra le undici sono state presentate entro il mese di settembre, con eventuali proposte già formulate nel corso del meeting dello stesso Consiglio ISAF, che si è tenuto nel giugno scorso.

Tanti i temi del dibattito, tra cui anche il destino della classe Mistral, fino ad oggi classe olimpica.
Sono attualmente in corso alcuni test di materiali che hanno  messo in preallarme l'intera comunità del windsurf mondiale.
A detta della FIV, al momento sembra che il ruolo di prossima classe olimpica sia conteso da tre pretendenti: Ibrida, One Design e Derivati Mistral, ma che il
Mistral One Design, una volta risolti i problemi del costruttore, potrebbe rimanere la tavola scelta, visto che, nelle altre tavole proposte, costo, produzione e diffusione sono tutti da verificare.

Ma perchè cambiare? Una risposta proviene da una recente intervista rilasciata da Richard Jeffries, presidente della Commissione ISAF di valutazione e vice presidente di quella windsurf.
"Il presidente ISAF, Paul Henderson, ha chiesto alla commissione windsurf come mai il windsurf visto alle ultime Olimpiadi di Atene non riflettesse effettivamente quanto da lui visto in giro per il mondo, dove migliaia di praticanti utilizzano altri tipi di tavole differenti da quella Mistral - racconta Jeffries - Da qui la decisione di procedere ad alcuni test prima dei prossimi Giochi per valutare se esiste effettivamente una valida alternativa all'attuale tavola olimpica".

Le caratteristiche dell’attuale tavola olimpica si interfacciano con quelle principali delle altre classi che unitamente al windsurf rappresentano la disciplina della VELA – spiega Vincenzo Baglione, segretario della classe olimpica Mistral italiana - Il windsurf, cosi come si evince dalle osservazioni di Paul Henderson, necessiterebbe di una disciplina a se stante per raggruppare le altre principali specialità praticate nel mondo Slalom, Freestyle, Formula, che nulla hanno però a che vedere con i percorsi imposti nella vela olimpica, oltre al fatto che le attrezzature non rispondo al principio della monotipia e da qui la conseguente palese conclusione che alle Olimpiadi gli atleti devono partecipare ad armi pari e dunque i mezzi devono essere uguali per tutti”.

Dunque necessità di una verifica, ma anche di una decisione certa e che non soffra di tempi troppo lunghi, la raccomandazione maggiore fatta a chi sta valutando al momento almeno sei tipi di tavole, con vari pro e contro a seconda delle condizioni in cui queste potrebbero essere impiegate.
Ecco il perchè di una seconda tornata di trial dopo quelli già effettuati sul Garda, quando era stato dato un termine di due anni ad ogni produttore per sviluppare uno specifico programma di lavoro. 

Un problema da non sottovalutare è anche quello dei limiti di vento.
Come suggerisce Alessandra Sensini, tre volte medagliata olimpica, non si dovrebbe dare la partenza con meno di 8-10 nodi di vento anche per non rendere impari la lotta con chi può avvantaggiarsi di un peso minore.
Dunque tutta una serie di argomenti che la commissione di valutazione dei materiali non può non tenere in considerazione.

La tavola Mistral ha buone chances per riconfermarsi la "tavola olimpica"?
"Sì. Molti paesi che volevano cambiare,  oggi hanno vinto delle medaglie e potrebbero ripensarci - continua Jeffries - Inoltre, a conti fatti, la struttura che in questi anni si è sviluppata dietro il Mistral, oggi è ben radicata e funzionante, con numerosi allenatori ed atleti che continuano ad utilizzare questo tipo di windsurf. Cambiare tutto questo potrebbe impiegare del tempo ma sicuramente anche sforzi economici non indifferenti".

A Copenaghen, sulla base dei report effettuati, le proposte saranno messe ai voti e si saprà finalmente quale sarà la nuova tavola olimpica.
La preoccupazione che una scelta errata possa portare all’auto esclusione dai Giochi favorendo chi già prima di Atene aveva proposto di eliminare il Windsurf dalle Olimpiadi.   

Intanto Nick Dempsey, medaglia di bronzo ad Atene, ha espresso il suo parere su questi giorni di test.
"Io penso che ancora nulla qui potrà battere la tavola One Design con vento tra i 5-30 nodi. Ma se dovessi sceglierne una, sarebbe il Prodigy per le performance generali. La migliore vela qui è la North R-Type. Il progetto PD è buono, parti della Exocet sono relativamente buone, ma il Prodigy rimane il migliore".

C'è tempo fino al 13 novembre, poi si saprà tutto.

Intanto i delegati dell’attuale classe olimpica, riuniti a luglio in Polonia per l’annuale IGM (International General Meeting), ha cambiato nome. Infatti la IMCO International Mistral One Design viene sostituita da IWCO, un semplice capovolgimento della M (Mistral) sostituita con la W, iniziale di un nome decisamente più appropriato (Windsurf).

Con piccole modifiche, la tavola Mistral progettata nel 1978 da Ernstfried Prade, con il One Design, ha preso parte a ben tre olimpiadi sin dal 1996 quando fu scelta come tavola olimpica, sbaragliando la concorrenza anche di numerose altre classi tra cui la già collaudata e tecnologicamente più avanzata tavola a volume Lechner.
Escludendo la classe Formula, oggi non sembra ci siano alternative alla One Design della IWCO, l'unica classe monotipo diffusa nel mondo che utilizza la stessa tavola sia per l'attività giovanile (a cominciare dagli under 13) che per quella dei master e di una moltitudine di atleti che amano regatare con un’attrezzatura uguale per tutti, convinti dell’importanza di mettere in risalto la componente umana e consentire  sempre una "gara" ad armi pari.

"Questa è poi in fondo l'essenza, la regola fondamentale dei Giochi Olimpici, dove massima importanza deve essere data alle prestazione dell'atleta, perchè a vincere deve essere l'uomo e non il mezzo e di questo alla fine tutti noi siamo pienamente convinti – prosegue Baglione – Certo, tutti vorrebbero un mezzo moderno, il massimo che la tecnologia può offrire non solo per le tavole a vela ma anche per tutte le altre classi, 
ma oggi non possiamo coltivare la speranza e distruggere la realtà. Attenzione, perchè i cambiamenti radicali potrebbero cancellare l'esistenza... Ricordiamo che di recente elementi dell'ISAF avevano anche proposto di togliere dalle Olimpiadi la tavola a vela. Attenzione, attenzione...
"

Il marchio Mistral così potrebbe scomparire e non essere annoverato fra nessuna classe.
Tuttavia la tavola utilizzata rimane sempre la stessa, il "One Design", che non sarà più costruito dalla Mistral ma dalla Cobra, azienda produttrice che detiene circa l'80% del mercato mondiale.
La stessa tavola One Design potrà poi essere distribuita da qualsiasi altra azienda che potrebbe anche personalizzarla con il proprio marchio, sviluppando così il concetto della "White Board" o "Tavola bianca" per favorirne la diffusione e distribuzione in tutto il globo.

Dopo aver valutato attentamente la situazione, Vinci Pottino, vice presidente IWCO, pone alcuni interrogativi, sicuramente interessanti.
"La disputa riguardo una nuova tavola olimpica, nasce dalle pressioni fatte dal "Formula Windsurfing". Sin dal primo "Trial ISAF" è emerso, inequivocabilmente, che il Formula non garantisce un adeguato livello tecnico in regate con vento inferiore ai 10/12 nodi.
Nei succesivi "Trials" si sono presentate altre tavole più performanti del Mistral One Design, partendo dal presupposto che il "Windsurf Olimpico" avesse bisogno di ricercare in altre tavole un "bisogno di modernità, l'allargamento della fascia di peso dei concorrenti e di abbracciare un maggior numero di regatanti nelle più varie condizioni possibili"
- spiega Pottino -   Secondo questi concetti la Neil Pride avrebbe presentato un modello nuovo di tavola derivante dal Formula e che ha raccolto il maggior numero di consensi. Ma chi stabilisce questi nuovi criteri di valutazione di una classe olimpica?
Quale è il peso della valutazione tecnica che si da alla scelta di una nuova tavola olimpica che correrà in Cina, dove notoriamente le condizioni di vento non superano i 4/6 nodi?
Come si fa a pensare ad una nuova tavola olimpica che ancora non è in produzione? Senza dimenticare il parco di tavole Mistral esistenti al mondo (patrimonio di circoli, singoli atleti e Federazioni) che garantisce l'organizzazione di una attività da quella locale a quella mondiale, ad appena 4 anni alle prossime olimpiadi?
"

Paco Wirz, l’unico atleta che ancora oggi regata dall’inizio sin da quando il windsurf è diventato sport olimpico ai Giochi di Los Angeles, sparring partner ad Atlanta dell’oro Nikos Kaklamanakis e fedele sostenitore della classe monotipo, oggi è gratificato dal crescente successo ottenuto da questa classe messa però oggi in discussione da qualcuno.

Penso si dovrebbe lasciare anche una sola buona tavola monotipo per permettere a tutti i surfisti di competere con vento da leggero a forte – commenta Wirz - perché solo così sarebbero pienamente rispettate le caratteristiche di una regata olimpica".