SPORT

TURISMO

MUSICA

SPETTACOLO

CULTURA

ATTUALITÀ

BORSA

OROSCOPO

Prima Pagina è un servizio di Albaria per evidenziare alcuni avvenimenti che corredati da immagini fotografiche potranno essere in seguito pubblicati anche sulla rivista Albaria Magazine

 

BREAKING
NEWS

by ISAF

Pubblicazioni
Albaria On Line

Chi Siamo

Abbonamento alla rivista Albaria



 

 

 

Albaria Magazine
Pubblicazione iscritta il 26/03/1983 al n.10 del Registro della Stampa presso il Tribunale di Palermo Direttore:
Vincenzo Baglione
Tutti i diritti sono riservati
E-mail: albaria@tin.it

 

Nautica a Palermo

PICCOLI APPRODI PER GRANDI PROGETTI
La carenza di posti barca in Sicilia limita enormemente la vita sociale economica e culturale dell'isola. Un approdo adeguato, piccolo o grande che sia, può generare una serie di attività capaci di utilizzare e potenziare le risorse turistiche e contribuire allo sviluppo economico dei luoghi per i quali occorre intervenire nel pieno rispetto dell'ambiente.

di Carmen Vella

"Aprire il porto alla città", è l’esigenza che da tempo a Palermo gli operatori portuali manifestano alle istituzioni cittadine, per creare un porto che non sia solo la principale porta d’ingresso della città, ma parte veramente integrante, anzi essenziale, della vita economica, sociale e culturale della città stessa. L’idea di porto fruibile ai cittadini implica una serie di attività dirette ed indotte di rilievo. Attività che, naturalmente, vanno viste come potenziali risorse per lo sviluppo dell’economia cittadina e per le quali occorrono interventi. Fra queste attività rientrano anche quelle turistico-sportive, e quindi di quella categoria di operatori impegnati nello sport nautico, canottaggio e vela d’altura, che a Palermo, utilizzano in prevalenza le aree di banchina e gli spazi d'acqua della Cala, dove sono concentrati numerosi circoli nautici. Attività nautica è sinonimo di sport, tempo libero, ma soprattutto "turismo". Una fetta di turismo, che contrariamente a quanto si possa pensare non riguarda solo una "elite", ma una fascia consistente di appassionati e sportivi. Turismo nautico vuol dire anche banchine e moli nei quali le imbarcazioni possano ormeggiare.
E’ proprio la carenza di posti barca lungo la costa palermitana, che ha sollevato la questione dei pontili mobili, cioè la realizzazione negli spazi d'acqua antistanti il Molo Sud di strutture galleggianti in grado di ospitare un numero più elevato di imbarcazioni. Una questione complicata, di cui si sta occupando l’Autorità Portuale di Palermo e che ha creato inesorabilmente una spaccatura fra molti favorevoli e pochi contrari all’iniziativa. L’Autorità Portuale ha affidato il progetto dei pontili galleggianti ad un veterano del settore, l’Ammiraglio Nazareno Gemelli, che è anche socio della Lega Navale Italiana."Il mio compito sarà quello di acquisire dei dati certi, con un'analisi attenta degli spazi disponili, da cui tirare fuori una proposta che garantisca ordine, funzionalità e sicurezza - sostiene Gemelli - L’obiettivo è quello di creare un unico interlocutore, un soggetto che dovrebbe disciplinare la ripartizione delle concessioni al suo interno, venendo incontro agli interessi comuni dei possibili fruitori". Gli fa eco il Presidente dell’Autorità Portuale Sergio Marchello che ribadisce, "E' necessaria la presenza di un unico interlocutore, che faccia convergere i singoli interessi con quelli della collettività. Tutt’oggi regna infatti uno stato confusionale, cui bisogna dare una logica, seguendo un sistema razionale di distribuzione delle concessioni". Il progetto, attualmente in cantiere, non può prescindere naturalmente dalle caratteristiche naturali del territorio, per conformità ed esigenze di ordine tecnico. A questo proposito ad alzare la voce, è il proprietario di uno dei due impianti di rifornimento di carburante, siti lungo la banchina, Salvatore Cusumano, che dal 1963 gestisce la stazione di rifornimento Nautilus: "l’Autorità Portuale deve trovare un altro spazio - reclama Cusumano - i pontili, ostacolerebbero l’ingresso delle barche nel canale, perché lo spazio chiuso di fronte al molo trapezoidale, si ridurrebbe inevitabilmente". Ragioni, quelle di Cusumano, strettamente legate alla sua attività che, a suo dire, sarebbe danneggiata. "Nessuna barca verrà a fare rifornimento - aggiunge - se corre il rischio di doversi districare tra le altre". Una questione, dunque, ancora aperta, nell’attesa che il progetto di studio dell’Ammiraglio Gemelli passi al vaglio dell’Autorità Portuale. Questo non avverrà tuttavia prima del marzo ’99. Sulla questione, è chiamata ad intervenire anche la Regione Siciliana, e nel caso specifico, l’assessorato regionale del Turismo, della Comunicazione e dei Tasporti."La realizzazione di qualsiasi investimento, diretto a realizzare posti barca - sostiene Agostino Porretto, direttore dell’assessorato -  ha significato soltanto   se, contestualmente, si procede ad una moderna, chiara e razionale regolamentazione della gestione dei porticcioli turistici". Modelli di regolamentazione, che dovrebbero ispirarsi alle esperienze apprezzabili registrate in Liguria e Sardegna, ed  alle quali le formazioni pubbliche e private dovranno adattarsi nella gestione delle infrastrutture. "L’Amministrazione regionale al Turismo considera prioritari gli interventi sulle infrastrutture da diporto nautico - continua Porretto - e ciò in considerazione del fatto che il turismo nautico rappresenta uno degli elementi più importanti per lo sviluppo del turismo siciliano". A questo proposito, i prossimi obiettivi della Regione, seguiranno, a detta di Porretto, due strategie di attuazione: immediata e di medio periodo. Nel primo caso, si fa riferimento alle strutture portuali esistenti determinando interventi che consentano l’utilizzo degli specchiati in armonia con le attività del porto stesso, interventi che interesserebbero comunque i grandi porti. Nel medio periodo, il problema, va visto in termini strategici, facendo riferimento a progettazioni o ad iniziative già intraprese o in fase di definizione, allo scopo di ridurre i tempi di realizzazione e quindi, come nel caso del Molo Sud, fornire all’enorme domanda dei diportisti un'offerta il più possibile adeguata. Per raggiungere tali obiettivi, la Regione conta sui contributi comunitari del POP, Piano Operativo Plurifondo, relativi al quadriennio 94-99, per il quale è stato elaborato un progetto, contenente un elenco di interventi in diverse aree portuali siciliane. Progetto che prevede un finanziamento di 83 miliardi, già deliberato dalla Giunta di governo e che aspetta l’esame della commissione di valutazione, slittata a seguito della crisi regionale. Già a partire dai primi di gennaio, comunque, l’assessorato eseguirà i provvedimenti di impegno finanziario per i lavori di infrastrutture ed arredamento portuale che dovrebbero concludersi entro il 1999.