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IL DOPO UNIVERSIADE

“DEI GIOCHI”
di Marcello Potenza

A qualche mese dalla
chiusura dell’Universiade siciliana parlano i Presidenti federali siciliani degli
sport coinvolti.


Un bilancio con luci ed ombre: Giochi da promuovere per quanto riguarda i valori tecnici degli atleti, l’organizzazione delle gare, l’eccezionale risposta di pubblico. Da bocciare per gli impianti non ultimati, per i disagi nei trasporti, per i discussi criteri di scelta dei volontari. In altri termini, da promuovere il ruolo delle federazioni che hanno determinato la riuscita della kermesse sportiva, mettendo a disposizione uomini ed esperienza; da bocciare le incertezze della lenta macchina burocratica regionale e la scelta del decentramento.
Ai responsabili delle varie discipline, poi, non è piaciuto il mancato coinvolgimento del mondo sportivo regionale. Contattati in ritardo dal Comitato organizzatore, peraltro non direttamente, ma attraverso le federazioni nazionali; invitati alle cerimonie di apertura e di chiusura con i biglietti popolari: stupidaggini, certo, ma i Presidenti dei comitati regionali avrebbero gradito una diversa gestione dei rapporti.
Universiade archiviata. Adesso quello che conta è valutare l’eredità che i Giochi hanno lasciato nell’Isola.
Una prima considerazione riguarda il ritorno promozionale; ed in questo senso i riscontri sembrano positivi. A seguito della manifestazione in molte federazioni si registra un maggiore interessamento di giovani, che vogliono intraprendere attività sportive.
Un secondo aspetto riguarda gli impianti. Non ultimarli in tempo per le gare è stata la lacuna più grave in termini di credibilità organizzativa. Tuttavia è verosimile che da qui a qualche anno le nuove strutture saranno a disposizione e contribuiranno a coprire i gravi vuoti lamentati dai dirigenti federali.
Carenza di impianti, infatti, penuria di fondi e mancanza di sponsorizzazioni private sono alla base, secondo gli addetti ai lavori, del mancato decollo dello sport nostrano ai vertice.
Il più grosso sponsor del movimento sportivo dell’Isola, si sa, è la Regione Sicilia, a cui si aggiungono i fondi erogati da Province e Comuni. Non volendo entrare nel merito delle cifre - che sono spesso cospicue - o dei ritardi nelle erogazioni - che si aggirano intorno ai tre anni - ci incuriosiscono alcuni paragoni. Come mai il calcio siciliano è arenato in serie C, mentre squadre del meridione come il Napoli, il Lecce, il Bari giocano nella massima serie o città come Salerno, Reggio Calabria, Cagliari, Foggia, Pescara, hanno formazioni che militano nel campionato di B?
Come mai Reggio Calabria riesce a mantenere una squadra nel massimo campionato di pallacanestro maschile? Gli esempi potrebbero continuare ma il dato di fatto è che, tranne qualche eccezione, lo sport siciliano non arriva ai vertici, mentre realtà socio-economiche simili se non peggiori, rispetto a quelle siciliane riescono a raggiungere traguardi considerevoli. Con una differenza, poi, che fa riflettere: i finanziamenti pubblici allo sport sono possibili in Sicilia perché regione a statuto speciale; nelle regioni a statuto ordinario non è così! Trarre conclusioni affrettate e perentorie può essere un errore. Ma è il momento, ci sembra, di mettere in seria discussione il modello assistenziale dello sport siciliano, o quanto meno di correggerne il tiro. La cattiva gestione da parte delle società, dei fondi loro erogati, è uno dei motivi fondamentali perché difficilmente gli atleti siciliani possano arrivare ai massimi livelli.
“Il finanziamento pubblico è causa di intorpidimento, di mancanza di iniziativa. Non si pensa che c’è un mercato a cui potere attingere, dei possibili sponsor da coinvolgere. È vero che in un’economia debole come quella siciliana non si possono trovare grandi risorse, ma è anche vero che noi non le cerchiamo”. Questa riflessione, di Rosolino Siculiana, presidente della federazione regionale di atletica leggera unitamente ad altre le riportiamo di seguito con l’intento di stimolare quanti potranno adoperarsi per un miglioramento globale.
ATLETICA
Rosolino Siculiana
organizzazione in gara perfetta grande tradizione organizzativa e sportiva un buon ricordo della Sicilia lo sforzo organizzativo più concreto diminuisce però la spinta verso l’agonismo
BASEBALL
Vito Maggio
La migliore, ma fuori gara finalmente un impianto all’avanguardia
BASKET
Gaetano Tuttolomondo
un successo grazie alle federazioninon faccio mai commistioni fra sport e politica; il movimento cestistico è già da tempo in continua crescita
mancano sponsorizzazioni private
CALCIO
Filippo Lentini
Ci sono state luci ed ombre. Il successo dell'11 di Berrettini può rappresentare la spinta per un rilancio. Ci vogliono più finanziamenti.
GINNASTICA
Salvatore Amico
Bicchiere riempito a metà: mezzo pieno per la Sicilia orientale, mezzo vuoto per quella occidentale. Non una mancanza di volontà, semmai di competenza ed esperienza.
NUOTO
Vincenzo Trovato
Molti giovani interessati alle nostre discipline. Bilancio positivo per l’impiantistica. Le Federazioni regionali sono state contattate in ritardo. Non avevo cosa farmene dei volontari mandati a Giochi iniziati. Li ho mandati in tribuna perché mi ostacolavano.
TENNIS
Giuseppe Bevilaqua
Universiade al top. Il bilancio dell’Universiadi è estremamente buono le strutture ci sono, il settore tennistico sembra abbastanza florido.
VOLLEY
Salvatore Di Pietra
L’Universiade ha lasciato un'impronta positiva a livello promozionale, iniziata male, è finita peggio. Energie e competenze: un contributo efficace offerto ma inutilizzato.
BASKET
“Dal punto di vista tecnico e per la partecipazione di pubblico l’Universiade sono state un successo; e questo grazie alla buona volontà delle federazioni, non certo per la bontà nell’industriarsi da parte dei dirigenti regionali”. A parlare è Gaetano Tuttolomondo, presidente della Federazione di pallacanestro per la Sicilia occidentale. Una dichiarazione polemica nei confronti del Comitato organizzatore; ma quando gli chiediamo se ci sono precise responsabilità politiche, Tuttolomondo taglia corto: “A livello politico non esprimo nessun giudizio; non faccio mai commistioni fra sport e politica; come responsabile federale posso dire che abbiamo fatto un ottimo lavoro e visto l’alto livello del nostro apporto, ritengo che non siamo stati pagati adeguatamente. Forse si può parlare di un rimborso spese”. L’Universiade è “volata” via in pochi giorni, ma quale effetto hanno lasciato in termini promozionali? Per il Presidente i riscontri sono positivi, d’altronde il movimento cestistico è già da tempo in continua crescita. Tuttavia mancano soldi e strutture perché ci possa essere un rilancio qualitativo. “Quando potremo fruire del nuovo palazzetto di Palermo - afferma Tuttolomondo - si potrà lavorare meglio e ottenere risultati più proficui”. Quanto ai finanziamenti, il problema sta nella mancanza di sponsorizzazioni private secondo il Presidente.
GINNASTICA
Sembra che in Sicilia, per quanto riguarda gli impianti, l’Universiade abbia lasciato il famoso bicchiere riempito a metà. Con una particolarità, però: mezzo pieno per la Sicilia orientale, in cui rimangono impianti nuovi e all’avanguardia; mezzo vuoto per la parte occidentale, in cui le strutture sono ancora in costruzione. E’ quanto emerge da quello che ci ha riferito Salvatore Amico, presidente del comitato regionale della Federazione italiana di ginnastica, che si è detto “soddisfatto per l’imbarazzo della scelta che offrono gli impianti del catanese”. Meno confortanti le altre realtà, in particolare quella palermitana: “Pochi giorni fa ho visitato il palazzetto realizzato a Camporotondo, in provincia di Catania.” dice Amico. “E’ meraviglioso. Se Palermo ne avesse uno anche più piccolo, il nostro movimento ne trarrebbe grandissimi vantaggi” Ma l’Universiade, per Amico, lascia soprattutto un ricordo di efficienza tecnico organizzativa di alto livello: “Per quanto riguarda la ginnastica, la nostra federazione ha organizzato la manifestazione in modo encomiabile, ricevendo elogi da quasi tutte le delegazioni straniere”. Un fatto positivo in termini di credibilità, che ha già dato buoni frutti. “Sulla scia dell’ottimo lavoro svolto ai Giochi universitari - afferma il Presidente - è stato assegnato alla Sicilia anche il prossimo campionato mondiale di aerobica, che si organizzerà a Catania”.
Quanto alle polemiche legate alle disfunzioni organizzative, Amico è conciliante: “Non c’è stata una mancanza di volontà; semmai sono mancate competenza ed esperienza”
CALCIO
Ci voleva un evento come l’Universiade per riportare il grande pubblico allo stadio della Favorita di Palermo. Erano in ventottomila, assetati di grande calcio, a spingere la squadra italiana alla conquista della medaglia d'oro contro la nazionale coreana. "Sono soddisfatto e penso che per quanto ci riguarda il bilancio dell’Universiade sia decisamente positivo". A parlare è Filippo Lentini, vice Presidente nazionale della Lega dilettanti, che ha curato l'organizzazione del torneo calcistico dei Giochi universitari. "Tuttavia ci sono state luci ed ombre - continua Lentini - I campi in cui si è svolto il torneo, ad esempio, avrebbero dovuto essere più adeguati alle esigenze che una manifestazione del genere comporta". Certo che in una situazione così delicata per il calcio siciliano, tristemente lontano dai campionati di vertice, il successo dell'11 di Berrettini può rappresentare la spinta per un rilancio. "L'effetto Universiade ‘galvanizza’ tutto il movimento calcistico, che peraltro attraversa un buon momento. Ci sono vivai molto interessanti e su quei giovani si può lavorare bene per il futuro". Ma Lentini è convinto che per risalire la china non basti il solo entusiasmo. "Ci vogliono più finanziamenti. Le leggi regionali che erogano i fondi vanno modificate. Sono andate bene per il passato ma oggi le esigenze sono diverse; e vista la funzione sociale che lo sport rappresenta, si dovrebbero fare più sforzi".
VOLLEY
Con 12000 tesserati, 400 società, 2600 dirigenti, 700 allenatori e 700 arbitri, il movimento pallavolistico è una delle più grosse realtà sportive dell'Isola. Abbiamo incontrato Salvatore Di Pietra, da 14 anni presidente del Comitato regionale della Federazione nazionale di pallavolo. "Non posso che essere soddisfatto dell'ottimo livello tecnico raggiunto dal nostro sport alle Universiadi" esordisce Di Pietra. " L'argento guadagnato dal sestetto azzurro nel torneo maschile, poi, dà entusiasmo a tutto l'ambiente". L’Universiade, dunque, ha lasciato un'impronta positiva soprattutto a livello promozionale. Senza contare la stupenda cornice di pubblico che ha infiammato gli spalti nel corso del torneo e ha contribuito ad esportare fuori dalla Sicilia un'ottima immagine. Tutto bene dunque. "Assolutamente no!" ribatte Di Pietra, che distingue il momento tecnico-sportivo dal momento organizzativo. "L’Universiade è iniziata male e finita peggio" sostiene il Presidente, che punta l'indice sul Comitato organizzatore. "Come Federazioni regionali ci hanno quasi trascurato" continua Di Pietra. "Soprattutto non si è tenuto nel giusto conto il patrimonio di energie e competenze dei nostri volontari, che potevano dare un contributo efficace, ma che di fatto non sono stati utilizzati". Quando si parla di impianti, poi, Di Pietra sottolinea la disparità fra le città toccate dalla kermesse sportiva. "I Giochi universitari si sono svolti per l'80% a Catania e naturalmente lasciano a Catania strutture e attrezzature. A Palermo si parla di un palazzetto che forse, e chissà quando, sorgerà a Fondo Patti. Sono deluso. Ancora una volta i palermitani sono stati presi in giro".
ATLETICA
“Il livello dell’organizzazione in gara e nei campi è stato perfetto; il pubblico appassionato e competente. Dove abbiamo fallito è stato nel non avere accolto gli atleti negli impianti sportivi che avevamo previsto”.
Questo in sintesi il giudizio sull’Universiade, da parte del Presidente regionale della Federazione italiana di atletica leggera, Rosolino Siculiana, che pone l’accento sulla grande tradizione organizzativa degli italiani. “Credo che anche stavolta la gente sia ripartita soddisfatta - afferma Siculiana - ed abbia portato con sé un buon ricordo della Sicilia”. In linea con i colleghi delle altre discipline, anche Siciliana sottolinea il ruolo fondamentale svolto dalle federazioni “ ...che pur non valorizzate, hanno fatto lo sforzo organizzativo più concreto”.
“Abbiamo una grande tradizione - ci dice il Presidente - Nel corso degli anni gli atleti siciliani hanno vinto medaglie olimpiche, campionati mondiali ed europei - Tuttavia Siculiana lancia un allarme - In Italia le persone che fanno attività sportiva e curano il proprio corpo sono in continuo aumento; diminuisce però la spinta verso l’agonismo. Gli atleti che hanno doti e talento ci sono, ma non sono disposti a grandi sacrifici”.
TENNIS
"Dal punto di vista organizzativo all’Universiade si è raggiunto il top". Una voce fuori dal coro quella di Giuseppe Bevilacqua, presidente del Comitato regionale della Federazione italiana tennis, che non condivide il più o meno velato malcontento manifestato dai colleghi delle altre federazioni in merito ai rapporti con l'organizzazione.
Secondo Bevilacqua le cose non potevano andare meglio: "Per quanto ci riguarda il bilancio dell’Universiadi è estremamente buono; devo registrare un positivo coinvolgimento di tutto il nostro settore ed un ottimo risultato sia dal punto di vista arbitrale sia per quanto riguarda il tasso tecnico degli atleti impegnati". Un successo di tale portata ci fa pensare che i Giochi universitari possano aver fatto il loro ‘dovere’, veicolando intorno al movimento tennistico siciliano un maggiore interesse ed una più cospicua partecipazione di giovani. "Ritengo che non ci sia un collegamento fra una grande manifestazione come l'Universiade ed il normale andamento del tennis siciliano. Sono ambiti diversi - continua - ed almeno fin'ora non abbiamo registrato una maggiore partecipazione al nostro movimento". Ma forse quello del tennis è un caso a sè: le strutture ci sono, il settore sembra abbastanza florido, senza contare l'effetto promozionale che deriva dalla vetrina degli Internazionali di Sicilia organizzati ogni anno sulla terra rossa del Circolo tennis di Palermo. E tuttavia sembra che i tennisti siciliani rimangano al di fuori dei grandi circuiti. "In effetti il nostro tennis vive un momento di stasi - conferma Bevilacqua - ma con l'anno nuovo si procederà al rinnovo delle cariche federali e con il cambio di gestione ci sarà certamente un grosso rilancio".
NUOTO
Due delle sette medaglie d'oro che l'Italia ha conquistato nell'ambito dei Giochi universitari sono arrivate dal settore nuoto, con Emanuele Merisi nei 200 dorso e con i ragazzi della pallanuoto. Aldilà della legittima soddisfazione, cosa resta in Sicilia? "Indubbiamente molto entusiasmo in tutto il settore" ci risponde Vincenzo Trovato, presidente del Comitato regionale della Federazione italiana nuoto."Ma soprattutto un grande interesse da parte dei giovani che, dopo la manifestazione, ci hanno chiesto informazioni sul come entrare a far parte della nostra Federazione". Bilancio positivo, dunque, per l’Universiade dell'acqua, che come ci dice Trovato lascia una buona impronta anche per quanto riguarda l'impiantistica. Ma il Presidente estende il suo giudizio positivo a tutta la manifestazione, senza però nascondere la polemica con il Comitato organizzatore: "Il bilancio dell’Universiade è stato positivo perché noi federazioni ci siamo sostituiti all'organizzazione; solo per questo. Altrimenti sarebbe stato un fallimento. Le Federazioni regionali sono state contattate con troppo ritardo e neanche direttamente - continua il Presidente, che mette il dito nella piaga della questione volontari - Quando sono arrivati i volontari, a manifestazione iniziata, non avevo cosa farmene. Sono stato costretto a mandarli in tribuna perché ostacolavano il lavoro anziché favorirlo. Cinquanta volontari regolarmente pagati che non sono serviti a nulla. Ormai quel che è fatto è fatto”.
In merito alla confusione organizzativa, però, Trovato ha le idee chiare: "Manifestazioni di questo genere devono essere organizzate da gente che ha esperienza; se la Regione avesse messo a disposizione delle federazioni un badget e ci avesse lasciato campo libero, le Universiadi si sarebbero organizzate meglio e con meno soldi".
BASEBALL
C’è una federazione a cui l’Universiade siciliana è andata meglio che a tutte le altre: è la Federazione italiana baseball che, ironia della sorte, non era inserita nel calendario ufficiale, ma è stato uno sport di contorno. Il presidente del Comitato regionale è il giornalista Vito Maggio, che dei Giochi universitari è entusiasta: “Siamo stati i più gratificati dal punto di vista della promozione - sostiene Maggio - e dopo 40 anni abbiamo finalmente un impianto all’avanguardia”. Basta parlare un po’ con il Presidente ed abbiamo modo di svelare l’arcano: la realizzazione dell’impianto palermitano è stata tempestiva perché gestita direttamente dalla federazione e dal Comune di Palermo. “Se avessimo dovuto riferirci alla Regione - afferma Vito Maggio - anche noi, ora, staremmo a lamentarci”. Ma il Presidente è soddisfatto anche per l’interesse che uno sport ancora giovane in Italia è riuscito a suscitare nel pubblico. “La gente ha risposto in maniera eccezionale, regalandoci il tutto esaurito”. Evidentemente il baseball siciliano vive un periodo particolarmente propizio perché sulla scia delle Universiadi arriva la ciliegina sulla torta: “Nei prossimi mondiali che si terranno in Italia durante la seconda quindicina di luglio” ci anticipa Maggio “ uno dei due gironi di qualificazione verrà organizzato a Palermo”


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