Bambini "on board"

Piccoli...passi verso il mare

Sono sempre di più i bambini che si avvicinano al windsurf ed in particolare i più piccoli: per la voglia d'imitare a tutti i costi i grandi o per semplice curiosità. Le attrezzature idonee per i bambini non sono facilmente reperibili. La Bic Italia é l'unica azienda che ha prodotto delle attrezzature per bambini.
di Alessandra Zappulla
C astelli di sabbia, palettine e bamboline, mostri cyborg capaci dei più incredibili sadismi; abbandonati i classici giochi da spiaggia la nuova ed iperattiva baby generation, stanca del fresco (si fa per dire) dell'ombrellone sotto l'occhio vigile della mamma o della baby sitter di turno, ha voglia di imitare, di imparare lanciandosi in strane avventure considerate fino a poco tempo fa pericolose o comunque inadatte ai ragazzi al di sotto di una certa età. Conservando per fortuna lo spirito e l'innocenza propria dei loro pochi anni, acquisisce forse un pò troppo in fretta i gusti e gli atteggiamenti delle generazioni precedenti. Catturati dai mass-media che hanno pubblicizzato negli ultimi tempi l'immagine di vari sport d'acqua, grazie al seguitissimo serial televisivo "Baywacth" i giovanissimi, sempre attenti alle novità, si sono talmente appassionati a questi nuovi "giochi", che in qualche modo sono anche riusciti a stimolare il coraggio, l'intraprendenza e ad apprendere qualche piccola nozione sulle tecniche di respirazione e salvataggio in acqua. Non c'è dunque da meravigliarsi se i pargoli a mare si dilettano in tutt'altro genere di divertimenti, possiamo osservarli impegnati in gare di canoa o addirittura destreggiarsi con il windsurf senza alcun timore e magari con vento sostenuto. Proprio il windsurf prende sempre più campo tra i giovanissimi, complici in alcuni casi i genitori già praticanti, in altri spinti dalla curiosità osservando amici e coetanei alle prese con la tavola a vela. Riportiamo alcune interviste pubblicate dalla rivista "American Winsurfer" fatte ad alcuni piccoli surfisti che cercano di familiarizzare con la tavola sul lago Winnepesankee nel New Hampshire. Dustin Murray ha undici anni ed ha iniziato a praticare il windsurf circa un anno fa. Dustin, come mai hai deciso di intraprendere questo sport? Mio padre e mia madre praticano il windsurf e mi è venuta voglia di provarci, hanno cercato una tavola adatta a me e l'hanno acquistata. Cosa pensi del windsurf? E' difficile da imparare? Diciamo che è un misto tra facile e difficile, insomma è medio. La prima volta che sono salito su una tavola è stata dura, e mi sono anche scoraggiato un pochino, ma mi piace riprovare le cose per migliorarmi. Anche oggi sono caduto un bel pò di volte, ma non ho affatto intenzione di smettere. Lo fai perchè ti diverte o soltanto perchè sei deciso a riuscire? Mi diverto a fare cose che non ho mai fatto prima, ma allo stesso tempo ho voglia di perfezionare ciò che ho già appreso, come la partenza dalla spiaggia o i salti sulle onde. Dunque vorresti diventare un cavalcatore di onde? Non ne sono proprio sicuro, ma mi piace guardare il mio papà quando salta le onde, vorrei essere capace di saltarle come sa fare lui, un giorno. Anche Katie e Michiko, entrambe di otto anni, hanno iniziato a fare windsurf la scorsa estate. Ragazze avete cominciato insieme ad allenarvi? Katie: No, Michiko è molto più brava, anche se ha iniziato solo qualche mese prima di me. Avete preso delle lezioni oppure avete imparato dai vostri genitori? Abbiamo preso una o due lezioni, ma quando andiamo in gita con i nostri genitori, guardiamo gli altri surfisti e cerchiamo di imitarli, poi loro stessi ci insegnano qualche cosa che noi non sappiamo e ci aiutano nelle partenze. Di solito uscite da questa spiaggia? Michiko: No, anche dalla spiaggia Hook. Che attrezzatura possiedi? Katie:Ancora non ho un mio windsurf, spero che i miei genitori possano comprarmene uno quest'estate. Che tipo di windsurf desideri? Katie: Vorrei un 3.2 North sail ed una tavola Teen Slalom. E' una tavola adatta ai bambini? Sì, ha la deriva a metà per aiutarla a seguire la stessa direzione del vento. Cosa ne pensate dunque del surf? Vi piacerebbe diventare delle surfiste famose? Magari!!! Siete già capaci di montare la vela da sole o vi fate aiutare da qualcuno? Abbiamo imparato subito ad essere indipendenti anche in questo, però mio fratello più grande controlla sia la tavola che la vela prima di farci scendere in acqua. Quanto tempo pensate di stare fuori oggi? Più a lungo possibile, almeno fino a quando non ci richiameranno i nostri genitori. Le piccole surfiste si allontanano in fretta per unirsi al resto del gruppo dei piccoli principianti, mentre già qualcuno di loro improvvisa una lezione per i più inesperti; uccelli di varie specie nuotano curiosamente intorno alla flotta dei giovani velisti attirati forse dagli accesi colori delle loro graziose mute, e guardandoli, possiamo solo ammirare con quanta spontaneità ed innocenza ci si Michiko (8 anni) con l'istruttrice che lle insegna la "partenza dall'acqua". possa avvicinare a questo sport, che riesce a mantenere uno stretto contatto con la natura in un ambiente sano e pulito vicino ai significati più genuini della vita, rafforzando il carattere in via di formazione e favorendo passi sicuri verso un'adolescenza con passioni ed interessi che vanno via via delineandosi, ma che riesce sprattutto a far divertire sia grandi che piccini. (James Barrie, autore di Peter Pan, ancora una volta insegna). Non è comunque necessario spingersi così lontano per trovare dei provetti appassionati di windsurf; anche a Mondello al circolo Albaria, i giovanissimi surfisti giocano spalleggiati dai loro compagni più grandi; d'altronde qui si respira l'amore per questo sport, ed è veramente difficile che si possa restare indifferenti e non lasciarsi coinvolgere a tentare questa splendida avventura invitati dal lussureggiante golfo di Mondello. Proprio in quest'oasi hanno iniziato a surfare all'età di nove anni grandi campioni fra i quali Riccardo Giordano, Paco Wirz, Marco e Massimiliano Casagrande. All'età di otto anni Giovanni Di Stefano, giovane promettente ed impegnatissimo nella pratica di questo sport, che si allena nonostante gli impegni scolastici la domenica (tempo e mamma permettendo). Stimolato dal papà Gianfranco, anche lui appassionato di windsurf, e seguito successivamente dall'istruttore David Castagnetta e da Vincenzo Baglione ha mosso i primi passi su una tavola windsurfer e quest'anno si allena sulla tavola olimpica del papà utilizzando la vela ridotta, insieme agli altri 'piccoli' atleti dell'Albaria, fra i quali Manuele Pensabene, Marco Ferrera e Giuseppe Carraffa, che hanno già preso parte ad alcune importanti regate nazionali, facendo ben sperare in prossimi brillanti risultati. Discutendo con questi ragazzi si ha l'impressione che il mondo del windsurf rimarrà per loro qualcosa al quale resteranno sempre profondamente legati, sopratutto adesso che sono stati capaci di consolidare questa loro passione. Ricordano che all'inizio il loro esordio è stato abbastanza difficile, quando il gioco e l'avventura si trasformano in qualcosa di più impegnativo ed alla passione deve aggiungersi la padronanza delle nozioni di base, il ragionamento e la consapevolezza della responsabilità che dovranno avere nei confronti degli altri ed anche di sè stessi. Probabilmente il windsurf per alcuni di loro continuerà ad essere una passione irrinunciabile, che andrà ad influire sulle loro successive scelte, e sulla formazione della loro personalità. Per gli istruttori, il momento più favorevole all'apprendimento è quello che va dai sette ai nove anni, bisogna avvicinare i ragazzi gradualmente, evitando di sottoporli a degli sforzi intensi, anche perchè è un mondo quello dei 'piccoli' in cui bisogna entrare con prudenza, scegliendo un linguaggio semplice e persuasivo, cercando di allontanare il timore dell'impatto con l'acqua, preparandoli alla fatica ed alla resistenza. Insomma, un'impresa piuttosto ardua, anche se mi sembra che finora ci siano riusciti davvero bene.